Durante una degenza ospedaliera, un soggiorno in un istituto, le cure a casa, una consultazione in uno studio medico o in una farmacia è capitato qualcosa che vi ha fatto sorgere dubbi?

Notificare qui l’esperienza o l’evento.

PatBox.ch è la piattaforma di notifica sulla quale pazienti e familiari possono segnalare casi concreti o esperienze personali. Gestita congiuntamente dall’Organizzazione svizzera dei pazienti (OSP) e dalla Fondazione Sicurezza dei pazienti Svizzera, persegue l’obiettivo di rafforzare la voce di pazienti e familiari nel settore sanitario, e di fornire un contributo alla sicurezza dei pazienti.

Come funziona la piattaforma di notifica?

Alle Patient:innen sowie Angehörige, die ein Erlebnis oder einen konkreten Vorfall im Schweizer Gesundheitswesen erlebt haben – sei es in einem Spital oder Pflegeheim, bei der Pflege zuhause, in einer Praxis oder Apotheke.

Qualsiasi evento che a vostro modo di vedere non si è svolto come avrebbe dovuto. Non deve per forza essersi verificato un errore, può trattarsi anche di situazioni in cui l’errore è stato sventato, magari proprio grazie al vostro intervento, o in cui avete avuto la sensazione che non tutto sia filato liscio. Esempi:

  • vi è stato prescritto un farmaco e all’ultimo vi siete accorti che il dosaggio indicato era sbagliato;
  • un parente si trova all’ospedale nell’imminenza di un intervento al ginocchio e voi notate che è stato preparato il ginocchio sbagliato;
  • dopo un trattamento dall’ortodontista, avete dei disturbi e la sensazione di non essere stati informati in modo completo sui rischi;
  • la vostra app sanitaria vi ha consigliato di non andare dal medico a causa dei sintomi che avete inserito, ritardando così il trattamento necessario.
La notifica può essere effettuata in modo anonimo o indicando i dati di contatto. Le informazioni vengono beninteso trattate con la massima confidenzialità. Leggete al riguardo la nostra dichiarazione sulla protezione dei dati.
Tutti i nostri dati vengono salvati ed elaborati in conformità alle disposizioni vigenti in materia di protezione dei dati e alla legge federale svizzera sulla protezione dei dati. I server dei nostri dati si trovano in Svizzera.
Leggete al riguardo la nostra dichiarazione sulla protezione dei dati.
L’OSP conduce accertamenti preliminari medici e dentistici in caso di presunta violazione dell’obbligo di diligenza. Sulla base della cartella medica, si chiarisce se raccomandare di adire le vie legali.
Un simile accertamento può essere commissionato all’OSP dietro pagamento dopo esame della fattispecie e un colloquio di consulenza.
Quando riceviamo un trattamento medico, contiamo che tutto vada per il verso giusto. Ma anche nel sistema sanitario si verificano errori, che spesso non vengono ascoltati a sufficienza. È proprio per questi eventi che abbiamo fondato la nuova piattaforma di notifica PatBox.ch, la prima piattaforma a livello nazionale in cui i pazienti e i loro familiari possono segnalare esperienze o incidenti indesiderati dal loro punto di vista. Vi preghiamo di aiutarci a far conoscere PatBox.ch al grande pubblico con una donazione. In modo che anche i pazienti e i parenti abbiano voce!

Il successo di PatBox.ch dipende dalla conoscenza della piattaforma di notifica. Aiutateci a farlo e scaricate il opuscolo che potete affiggere o distribuire in formato digitale.

Che cosa succede con le notifiche?

Le notifiche ricevute vengono analizzate dai team di Sicurezza dei pazienti Svizzera e dell’Organizzazione svizzera dei pazienti (OSP) che, a intervalli regolari, pubblicano valutazioni anonime riepilogative. Continua a leggere

Chi gestisce PatBox.ch?

PatBox.ch, la piattaforma di notifica per pazienti e familiari, è gestita congiuntamente dall’Organizzazione svizzera dei pazienti (OSP) e dalla Fondazione svizzera per la sicurezza dei pazienti e mira… Continua a leggere

Notificare qui l’esperienza o l'evento.

Esempi di notifiche

Le segnalazioni di esempio si basano su notifiche reali, ma sono state notevolmente abbreviate e riformulate per motivi di anonimato e per una maggiore leggibilità.
Diagnosi errata in un pronto soccorso pediatrico
«Mio figlio di 20 mesi ha aspettato tre ore e mezza al pronto soccorso pediatrico per una visita. Nonostante i miei forti sospetti, un medico mi ha poi comunicato che mio figlio non aveva un'otite. Durante la notte, l’otite si è perforata. La mattina seguente siamo tornati al pronto soccorso. Dopo due ore e mezza di attesa, un medico di guardia ci visitò e diagnosticò un'otite media perforata. Questa diagnosi errata ha causato un ritardo di 16 ore nel trattamento antibiotico. Mio figlio ha sofferto molto durante questo periodo, non mangiava, non beveva e non dormiva.»
Scambio di pazienti durante un prelievo di sangue
«Attualmente sono in riabilitazione. A causa di un indurimento doloroso sotto la cicatrice chirurgica, mi è stato fissato un esame del sangue per la mattina successiva. Tuttavia, il campione di sangue non è stato prelevato. Quella mattina non mi sentivo molto bene, per cui me ne sono completamente dimenticata. Verso mezzogiorno, l'assistente medico mi disse che i miei valori ematici erano ottimi. Non mi ha creduto quando gli ho detto che il prelievo non era stato fatto, poiché aveva i risultati. Dopo una discussione durata diversi minuti, ha chiesto conferma al personale infermieristico che ha confermato la mia affermazione. Si scoprì che l'etichetta con il mio nome era stata attaccata alla provetta di un altro paziente.»
Ritardo nella diagnosi in un pronto soccorso pediatrico
«Nel tardo pomeriggio di sabato ho dovuto portare mio figlio di 16 mesi al pronto soccorso di un ospedale. Era molto disidratato e doveva essere reidratato immediatamente. A causa di alcuni giorni di diarrea e vomito molto forti, sono stati prelevati un campione di sangue e un campione di feci. Martedì a mezzogiorno non avevamo ancora ricevuto i risultati. Abbiamo così chiesto di farci trasferire in un altro ospedale. Lì è emerso che il bambino aveva una setticemia da salmonella, che avrebbe dovuto essere riconosciuta nel primo ospedale in modo da poter iniziare la terapia antibiotica il prima possibile.»
Ricovero d'urgenza nonostante il testamento biologico
«Mia suocera di 93 anni vive in una casa di cura affetta dal morbo di Alzheimer. Ieri è stata portata d'urgenza in ospedale con un sospetto ictus. Tuttavia, ha un testamento biologico in cui dichiara di non volere alcuna misura di prolungamento della vita. La casa di cura ne ha una copia. Mio marito, in quanto persona di riferimento principale, non era reperibile e la casa di cura ha agito in contrasto al testamento, su iniziativa di un altro familiare. In ospedale mia suocera non collaborava e non è stato possibile effettuare degli esami approfonditi. Successivamente, il primario ha confermato che non avrebbe dovuto essere ricoverata. Alla fine, si è trattato di una semplice caduta. Una reazione eccessiva, accompagnata da molto stress e a costi considerevoli, nonostante il testamento biologico.»